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Nel territorio di Scansano sono documentati insediamenti etruschi e romani (Ghiaccio Forte, Aia Nova, Scrina di Porco), mentre la prima notizia del centro medievale risale al 918, quando viene nominata una certa curtis Mustia, identificabile con la frazione di Murci. Nel territorio scansanese sorsero nel corso del medioevo numerosi castelli di grande importanza strategica, come Montorgiali, Cotone e Montepò, mentre il castello di Scansano, attestato nel 1274, fu conteso nel XIV secolo tra i conti Aldobrandeschi e i Tolomei di Siena. Nel 1418, Scansano venne ereditato dagli Sforza, assieme all'intera contea di Santa Fiora nella quale era inglobato, a seguito del matrimonio tra Bosio Sforza e Cecilia Aldobrandeschi. Nei primi anni del XVI secolo Scansano crebbe di importanza sempre più, fino a diventare uno dei principali centri della Maremma, aumentando di popolazione e incrementando la propria area urbana. Nel 1615, i conti di Santa Fiora lo vendettero a Cosimo II de' Medici e nel corso del secolo successivo i territori scansanesi conobbero un ulteriore miglioramento economico. La sua importanza crebbe ancora più quando, dopo il 1780, venne regolamentata l'estatatura, che elevò Scansano a vice-
Lo stemma di Scansano è costituito da uno scudo sannitico metà colorato di verde e metà di rosso su cui sono raffigurati, sui due colori rispettivamente, una croce argentata e un'accetta. Lo stemma ha la seguente blasonatura ufficiale: «partito: nel primo, di verde alla croce d'argento; nel secondo, di rosso all'accetta al naturale posta in palo».
La blasonatura del gonfalone è invece la seguente: «Drappo partito di verde e di rosso riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma comunale con la iscrizione centrata in argento <Comune di Scansano>».